13 NOVEMBRE 2016 - 10a uscita GEM: MONTE OCONE - MONTE TESORO

Siamo arrivati all'ultima uscita del 2016 e questo fatto ci fa riflettere che un altro anno è già passato.
L'uscita doveva essere lo scorso 6 novembre, ma il brutto tempo ci ha costretti ad un posticipo, rimandando l'escursione ad oggi, giornata che però si presenta poco allettante per il forte vento freddo, anzi gelido.
Proprio per questo motivo, la prima cosa che facciamo appena scesi dalle macchine al Pertùs è quella di infilare immediatamente una bella berretta di lana (o di pile) in testa, giacche o piumini, suscitando la curiosità di alcune persone che incuriosite da questo "sostanzioso" gruppo di persone (siamo una ventina) ci dicono che "l'è bèla chèsta aria picante, la ghè öl!"
"Dove andate?" chiedono un pò scherzando, "al Tesoro o al Resegone?", ben sapendo che al primo basta una mezz'ora e allora saremmo dei piccoli turisti, ma per il secondo "BEL SASSONE" come lo chiama Romano, è un'altra cosa, è impensabile, lunghissimo, è una classica e competitiva escursione per superallenati e non è il nostro caso per oggi.
Ci accontentiamo infatti di raggiungere la bella cima dell'Ocone ad un'ora e mezza circa dal laghetto del Pertùs perchè oggi l'obiettivo è un altro, è una giornata di festa e il "vin brulé" di Francesco ci aspetta.
Un pò riparati nel bosco, percorriamo scricchiolando su cuscini di foglie secche con una sensazione di fanciullezza e pace, un bel sentiero in discesa e successivamente, in modo abbastanza pianeggiante, costeggiamo una costruzione lasciata a metà da tempo immemorabile.
Osserviamo diverse piante con forme particolari, contorte, segno di una forza nascosta per resistite alle intemperie, alle violente folate di vento che su questi costoni non mancano.
Oltrepassiamo una grande costruzione (ex convento) e dopo un paio di incroci ci troviamo su un ponticello- passerella che permette di scavalcare l'intaglio profondo superato il quale siamo al "Passo del Pertùs".
Il sentiero in parte roccioso, si inerpica senza pietà per una mezz'oretta, fino alla bella cima del nostro Ocone, dove non c'è una grande oca, ma una classica, semplice e significativa Croce che a noi piace tanto vedere sui punti di arrivo.
Il panorama spazia dai laghi di Lecco, Annone, Pusiano, al triangolo Lariano, alle Grigne, al Rosa, al Cervino e tante altre cime ancora: tutto bellissimo anche se nuvolo.
Il vento persiste, ma non libera il cielo e il sole non riesce a sbucare dalla spessa coltre di nubi.
Per lo stesso percorso torniamo alla Forcella Alta (laghetto del Pertùs) e adesso in mezz'ora, possiamo raggiungere la cima del Tesoro.
Essendo sulla stessa catena dei primi monti che si elevano sulla pianura il panorama non cambia di molto rispetto a quanto visto dalla cima dell'Ocone, ma la verticale sulla bella e graziosa frazione di Sogno adagiata sul colle che le dà il nome è quanto mai suggestiva.
Al rifugio sotto il famoso Sacrario in un angolino ben riparato, i nostri cuochi esperti preparano un buonissimo e caldissimo vin brulé: proprio quello che ci vuole in una giornata così fredda, ovviamente dopo aver gustato panini con eccellente salame, formaggi, noci, creme e dolci vari, accompagnati sempre da ottimi vini.
Siamo saliti tutti con una buona scorta di viveri perché non doveva mancare niente e, quasi niente è avanzato.
Una giovane coppia si è unita alla nostra allegria, accettando di buon grado quanto sulla nostra tavola e il nostro vin brulé: volevano seguire un percorso dalla propria cartina fino a chissà dove, ma dopo un quarto d'ora sono fermi su una panchina.
Sarà stato il vin brulé a far cambiare loro idea? Che strano effetto!

Il ritorno alle macchine è breve e quindi siamo a casa presto, ma l'uscita di oggi nella sua semplicità è stata bella e perfetta e ha concluso in modo degno il nostro anno escursionistico.
Nei cuori di tutti la contentezza delle belle giornate in montagna passate insieme e la voglia di ricominciare presto un altro anno di belle escursioni.
Arrivederci a presto!


G.E.M. Gruppo Escursionistico Mozzo      E-mail: info@gem-mozzo.it