18 maggio: Stresa - Anello Eremo di Vercio
Scegliamo per la seconda volta la combinazione "Lago-Monti"
anziché "Mare-Monti" per la gita annuale del
gruppo, dopo la bella esperienza del 2024 con la molto caratteristica
e particolare "Strada del Ponale", quest'anno si decide
per Stresa, uno scrigno di natura, arte e storia, sul lago Maggiore,
uno dei più bei laghi italiani che ha incantato tanti artisti
e personaggi importanti.
Ritenuto il più esteso dei laghi prealpini, appunto "Maggiore",
il lago è di origine glaciale, si genera in Svizzera e
tocca Lombardia e Piemonte ed è circondato e protetto dai
venti gelidi del nord, da rilievi e belle colline.
Un posto meraviglioso insomma che ci regala davvero tanta bellezza
grazie anche al fascino delle sue isole lacustri, le famose "Isole
Borromee": l'Isola Madre, l'Isola Bella, dei Pescatori, ecc.,
una più bella e caratteristica dell'altra.
Con queste premesse e assicurati della buona condizione meteo,
partiamo con il nostro pullman "ARRIVA" alle 7,30 in
punto da Mozzo.
Sosta colazione con fresche brioches offerte dal GEM e verso le
9,30 siamo a Stresa, ma il pullman prosegue per Mergozzo perché
prima scendono gli escursionisti che inizieranno proprio da qui
il loro cammino.
Non possiamo proseguire fino a Bracchio (frazione di Mergozzo)
per via delle strade molto strette per cui saliamo per una ventina
di minuti su asfalto prima di imboccare il vero sentiero che comincia
proprio sotto un bel ciliegio, direzione "Alpe Vercio con
l'Eremo Vercio",
E' una bella mulattiera che si inerpica subito per 300/400 metri
nel rigoglioso bosco, prevalentemente di grossi castani, attraversato
da numerosi rivoli e canaletti d'acqua, fino ad una santella a
metri 587, punto panoramico che ci regala una bella vista del
lago Mergozzo e parte del lago Maggiore; più avanti la
vista si amplia e scorgiamo anche il lago di Lugano.
Ci raggiunge, galoppando, Maia, la nipote di Carmine che si era
fermata per un piccolo problema ed era alquanto amareggiata: chissà
cosa ha saputo dirle il nonno per farla ripartire in quarta!
Si prosegue ormai su un pianoro molto vasto con qualche casetta,
"la Casa vacanze", ma soprattutto una grande quantità
di rododendri ben curati che colorano intensamente il giardino
dell'Alpe Vercio, (fa capolino qualche timido narciso).
Qui, per opera dei cittadini bracchiesi, nel 1728 è sorto
un Oratorio dedicato alla Beata Vergine delle Grazie, poi ampliato
nel 1776 che ben si presta per incontri di spiritualità
di tutti coloro che sono desiderosi di silenzio e contemplazione;
ed è proprio vicino alla piccola chiesetta che don Piero
Udini, classe 1923, dalla metà degli Anni Settanta, dopo
aver deciso di lasciare la sua parrocchia sul Lago Maggiore, decise
di venire a fare l'eremita fondando così un eremo diventato
negli anni punto di incontro di persone provenienti da tutta Italia
che volevano trovare un momento di pace e una parola di conforto.
Ci siamo sparpagliati in tutte le direzioni del pianoro per godere
dei suggestivi panorami: qui la vista spazia sui dai laghi sottostanti
ai monti della bassa Ossola, dal Monte Rosa ai 4000 svizzeri e
la val Grande.
Ci riuniamo quindi sul bel prato antistante l'ingresso della chiesetta
per il pranzo: è così piacevole la temperatura che
qualcuno si sdraia sull'erba facendosi baciare dal sole.
Dopo la foto di rito abbandoniamo l'oasi e prendiamo il sentiero
per raggiungere l'Alpe Ruspesso: sentiero che dopo un primo tratto
piuttosto piano e agevole improvvisamente presenta numerosi tratti
con forte pendenza necessariamente da risalire contornando le
linee della montagna fino alla bella radura ai margini del Parco
Nazionale della Val Grande.
Arriviamo così all'area pic-nic di Erfo caratterizzata
da una abbondante fioritura di narcisi, quasi a conferma della
leggenda di Erfo.
Il sentiero che stiamo percorrendo è alquanto selvaggio,
quasi una giungla con tronchi da scavalcare, ma in compenso con
tanti rivoli e cascatelle d'acqua che rinfrescano l'ambiente mantenendolo
molto verde.
Arriviamo a Boscopiano, quindi a Bracchio e infine a Mergozzo
dove ci attende il pullman che ci porta a Stresa dove ci ricongiungiamo
con il gruppo "turisti" che nel corso della giornata
ha fatto di tutto e di più: visitato le isole, passeggiato
sul bellissimo lungo lago o percorso sentieri interessanti intorno
alla cittadina. Abbiamo solo il tempo per una passeggiatina sul
lungo lago della più elegante di tutte le città
del Verbano e ammirare le ville, gli splendidi alberghi, i giardini
in mezzo però ad un traffico ingombrante e perché
no! per berci un ottimo caffè.
Si riparte alle 17,30 tranquillamente e sosta consueta in autostrada
per "aperi-cena"; apparecchiamo i nostri tavolini accanto
al nostro pullman e disponiamo i viveri a base di panini assortiti,
cuscus, torte farcite e dolci a non finire, ovviamente con buone
bevande e l'immancabile mirto.
Ora si riparte completamente ripagati, nel corpo e nell'anima,
dalla bellissima e fortunatissima giornata, dalla bellissima escursione
accompagnati da un sole splendido che ci ha permesso di ammirare
il panorama in tutta la sua bellezza.
Complimenti alla piccola Alessandra, 9 anni, che ha fatto l'escursione
sempre tra le prime posizioni.
Dislivello escursionistico circa 800 metri più almeno 200
sul sentiero di ritorno.
Tempo 2 ore per l'andata e 3 per il ritorno.
Alla prossima!