23 marzo: Sentiero del Merlàs - Rifugio Capanna 2000

Dopo un primo rinvio e successivo annullamento dell'uscita al rifugio Nicola in programma il 3 marzo scorso, speriamo questa volta di realizzare questa escursione perchè si tratta di un giro ad anello molto interessante e nuovo per il nostro Gruppo e pertanto siamo molto curiosi e determinati, anche se siamo ancora in balia delle previsioni meteo che seguiamo per tutta la settimana.
Due giorni prima della data stabilita le previsioni danno tempo cattivo, poi bello, poi così così, poi buono il giorno dell'escuraione fino alle 13 e successivamente probabili nevicate: ci proviamo!
Partiamo quindi da Mozzo alle 7,30 per Plassa, località di Zambla Alta comune di Oltre il Colle (in alta Val Serina).
La giornata si presenta bene, il sole è già alto e dopo un avvio su simpatico sentiero solitario che si alza nel bel bosco senza troppa fatica, ci troviamo dopo appena mezz'ora al cospetto di una coltre bianca che brilla sulle cime circostanti, ma copre anche una gran parte del sentiero e appesantisce il nostro passo.
Continuiamo a volte su esili tracce, a volte rimontando pendii puntando alla parte alta dove finiscono definitivamente le tracce per ritrovare la baita del Merlàs dietro ad uno dei pendii rimontati e purtroppo fuori traccia.
Ci sorpassa un caloroso sportivo che però si ferma alla fine della traccia perché per lui diventa improponibile "fare la traccia" nella neve molle con i suoi bei calzoncini corti!
Cosa che invece Gino fa, armato delle sue ghette un passo dopo l'altro batte tutto il lungo traverso che scavalca due canaloni strisciati da importanti slavine (ne vediamo una piccolissima rotolare lontano).
Lasciamo la valle sotto i pendii dell'Arera che con la Val Mora genera il torrente Parina che confluisce dopo 16 km alla sinistra del fiume Brembo all'altezza di Camerata Cornello in Val Brembana.
Arriviamo alla baita Cesare e poco dopo sbuchiamo sulla carrozzabile per il rifugio Capanna 2000 che sembra appena più sopra, ma è un'illusione; inoltre sta arrivando una bella nebbia e il rifugio scompare alla nostra vista.
Finalmente arriviamo alla meta e troviamo parecchia gente: alcuni escursionisti appena scesi dal Pizzo Arera e altri semplicissimi turisti-escursionisti.
All'interno ben riparati e davanti a un ricco piatto di pizzoccheri anche il morale si riscalda.
Ci rimettiamo in cammino verso le 14 e la nebbia è ancora più fitta, quindi per maggiore sicurezza scendiamo rimanendo rigorosamente sulla strada: è persino affascinante calpestare la neve avvolti da un vaporoso velo che rende tutto più magico e misterioso.
Improvvisamente la nebbia si alza lasciando posto a delle grosse nuvole nere che minacciano temporale e infatti arrivano tuoni, pioggerella poi di colpo la tempesta, fine, ma sempre tempesta.
Ci ripariamo dieci minuti in una provvidenziale stalla e piano piano tutto svanisce per arrivare alle macchine addirittura con sole e cielo blù: che scherzetto!
Avremmo voluto vedere di più il panorama che circonda il rifugio sotto l'Arera che sappiamo bellissimo, in posizione centrale confinante con Val Brembana, Seriana e Serina; infatti questa montagna inconfondibilmente è visibile dappertutto, ma è andato benissimo lo stesso.
L'escursione è stata davvero bella, molto interessante, certo ci aspettavamo un po' meno neve, ma abbiamo affrontato la salita con impegno godendoci il tutto ad ogni passo: ottimo!

Dislivello 850 metri circa
Tempo impiegato 5/6 ore.

Grazie a Carmine per l'originale itinerario proposto, grazie a Gigi per il suo occhio sempre attento e silenzioso che tiene tutto sotto controllo e grazie a Gino per il suo faticoso lavoro di traccia che, strano ma vero, pranza all'interno del rifugio perché… dopo la sudata meglio stare all'asciutto!

Alla prossima!

 

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