13-14 Settembre 2024

Rifugio Longo m 2026 - Pizzo Diavolo di Tenda m 2916

 

 

Partenza da

Carona

Dislivello

1°giorno
m 800
2°giorno
m 900

Difficoltà

1°giorno
E
2°giorno
F

Ore salita

1°giorno
2,30
2°giorno
3,30

 

Il Pizzo del Diavolo di Tenda è una montagna delle Alpi Orobie alta 2.916 situata lungo lo spartiacque che divide la provincia di Bergamo dalla provincia di Sondrio e segna il punto di demarcazione tra val Brembana, la valle Seriana e la val d'Ambria (tributaria della Valtellina).
Ha una slanciata forma piramidale che lo rende ben riconoscibile, anche per la presenza di una seconda cima quasi speculare alla principale (Diavolino 2.810 m).
Questa montagna è particolarmente cara al nostro Gruppo (compare nel nostro logo) perchè oltre ad essere rappresentativa delle Alpi Orobie, è stata salita più volte dal GEM e dai singoli Soci e porta con se una storia alpinistica di notevole interesse per le nostre Orobie.
Il Pizzo del Diavolo di Tenda ha affascinato gli scalatori sin dagli albori dell'attività alpinistica sulle Orobie con la prima ascensione nel settembre 1870 a cura del medico valtellinese Alessandro Rossi che risalì la val d'Ambria giungendo alla bocchetta di Podavit e quindi lungo l'odierna via normale.
L'alpinista che più lasciò il segno sul Diavolo fu senza dubbio la guida bergamasca Antonio Baroni, che scalò il Pizzo svariate volte, aprendo anche numerose vie: nella primavera del 1876 salì con Luigi Brioschi la cresta sud-ovest, e successivamente con Emilio Torri discese lo spigolo nord-est.
Il 5 aprile 1879 accompagnò lungo la via normale la signora Fadini nella prima ascensione femminile documentata, mentre nel 1882 compì la prima salita invernale sempre dal medesimo itinerario.
Nel 1889 aprì la via Baroni, lungo lo spigolo sud-est, e concatenò in discesa Diavolo e Diavolino, itinerario ripercorso in salita due anni più tardi.
Nel 1902, ormai settantenne, Baroni decise di chiudere l’attività di guida alpina ripercorrendo la via Baroni, trovando una variante finale ben più difficile della via originaria (info Wikipedia).
La nostra proposta si articola su due giornate con pernottamento al Rifugio F.lli Longo (Giuseppe e Innocente Longo, periti tragicamente nell’agosto del 1934 sul Cervino).
Il secondo giorno, ripartiremo dal Rifugio per raggiungere in breve il Lago del Diavolo per poi salire al Passo Selletta (m 2372), ottimo punto panoramico sul Monte Aga, sul lago sottostante, sul Rondenino, il Diavolo (la nostra meta) e il Diavolino, il Poris, il Grabiasca nonchè tutte la altre splendide cime che contornano la conca del Calvi.
Scenderemo quindi lungo la Val Camisana puntando verso il Passo di Valsecca sino ad incrociare il sentiero che sale dal Calvi per giungere alla Bocchetta di Podavit a quota 2624 m.
Non rimane che l'ultimo impegnativo tratto lungo un sentiero ripido ma sempre ben segnato, dove si utilizzano spesso le mani, passando alcuni brevi punti esposti sino a raggiungere la cresta sommitale e quindi la vetta a quota 2916 metri.
L'immenso e superbo panorama sarà la giusta ricompensa alla nostra fatica.
Ripercorso a ritroso e con le dovute attenzioni il sentiero appena salito, punteremo verso il Rifugio Calvi dal quale rientremo in circa due ore a Carona.

 

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