14 settembre: I Canti

Il nostro programma prevedeva nientemeno che una desideratissima due giorni al maestoso, ambitissimo "Pizzo del Diavolo di Tenda" per venerdì 13 e sabato 14 settembre, date che fino a pochi anni fa erano considerate ideali per escursioni come questa.
Dopo una settimana turbolenta non siamo così sicuri di riuscire a salire questa cima di quasi 3000 metri, in quanto il venerdì, giorno della partenza, il meteo è ancora piovoso e nevoso sopra quota 2500 metri, anche se le previsioni volgono al bello.
Raggiungendo il rifugio direttamente con la navetta la mattina presto del sabato, avremmo ancora la possibilità di arrivare sul punto più alto del Diavolo, ma ciò che ci fa cambiare idea e molto a malincuore rinunciare a questa meta, è soprattutto il fattore "vento" previsto con raffiche intense sulle nostre Orobie (toccherà punte fino a 153 km/ora in zona Rifugio Curò), insieme alla presenza di ghiaccio e vetrato che rendono troppo rischiosa questa salita (nella stessa giornata la disgrazia sul vicino Pizzo Cigola ne è testimonianza).
Si decide pertanto di fare una escursione ad una quota più bassa e si sceglie il bellissimo itinerario dei "Canti - 3 Faggi" con partenza alle 7,30 da Mozzo e arrivo alle 8,30 a Fuipiano in alta Valle Imagna.
Già dalla partenza il panorama spazia sulla valle fino agli Appennini e ci accompagna una fresca brezza, a tratti più che fresa e più di una brezza.
Arriviamo sul balcone-belvedere dove sorge una cappelletta della Madonna attorniata da una serie di pietre, la "Stonhenge" della bergamasca, al cui interno sono state inserite da poco tempo delle luci per essere un punto visibile e riconoscibile da lontano quando è buio.
Il balcone è però più conosciuto per la presenza dei famosi tre faggi che purtroppo ora sono alquanto mal ridotti: solo uno è rimasto integro, un vero peccato!
Proseguiamo sulla dorsale che entra nel bosco ricco di ciclamini profumatissimi, un po' avviliti per la fine degli iconici tre faggi, ma subito l'attenzione è catturata da due curiosi camosci che ci osservano sicuri tra le rocce; siamo sul sentiero 571 che percorre tutta la Valle Imagna, località Pralongone con il suo Zuc che raggiunge i 1508 metri di quota.
Si continua ora all'aperto su una serie di ondulazioni, appunto "I Canti", spartiacque tra l'Imagna e Peghera, la Val Taleggio fino a Morterone, fino alla particolare statua di una Madonnina nera.
Solo un frettoloso spuntino fra le folate di una brezza piuttosto impetuosa e via ancora su e giù, al passo Grassello, allo Zuc de Valmana (metri 1544) dove sorge una caratteristica croce in ferro: da qui il panorama è semplicemente immenso.
Tutto il Linzone, le Grigne e il Resegone proprio lì davanti, così vicino che ti sembra di toccarlo con mano; uno sguardo indietro sulla dorsale appena percorsa e si vede la catena delle Orobie e sotto un cielo nero, spicca in lontananza il nostro "Diavolo".
È ora di pranzo e ci fermiamo alla sottostante baita ben riparati.
Vista l'intensità del vento non è il caso di proseguire fino alla testata della Valle, fino alla Costa del Palio, quindi si torna entrando nella "Foresta di Fuipiano", davvero fitta, silenziosa, fresca e ombrosa che si distende e termina in un ampio prato verde con due belle casette e tranquille mucche al pascolo. Praticamente siamo arrivati sulla sterrata che serve le varie abitazioni, stalle, ecc. e che ci porta al bivio di stamattina chiudendo così un bel giro ad anello.
Non tutti i partecipanti all'escursione conoscevano i particolari di questo itinerario essendo molti i sentieri che passano e collegano molti altri luoghi e tutti ne sono rimasti piacevolmente sorpresi.
Abbiamo impiegato circa 6 ore con un dislivello di circa 700 metri.
Prima di rientrare a Mozzo, una bella sosta al bar-pasticceria, in attesa che arrivi l'ultima macchina, trattenuta per un piccolo incidente stradale, per fortuna facilmente risolvibile e senza danni a persone.

Alla prossima!


 

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