30 settembre: Monte Cavallo m 2323

Bellissima escursione al Monte Cavallo che ripetiamo dopo più di 20 anni, ma un po' più corta rispetto all'esperienza d'allora.
Partiamo da Mozzo alle 7,00 per l'Alta Val Brembana per raggiungere il rifugio Madonna delle Nevi, dopo Mezzoldo, situato ai piedi del Passo San Marco dove lasciamo le macchine.
Punto di partenza questo per svariate escursioni e la nostra inizia in leggera discesa attraversando sulla destra il torrente per risalire subito dopo con una forte pendenza il sentiero n. 115 nel bosco Pasino che seguiamo per un'oretta prima di sbucare negli ampi pascoli della Valle Terzera.
Superiamo l'omonima baita, bagnata da un ruscello canterino e continuiamo a salire su balze erbose arrivando alla baita Dossello a m 1760 di quota, attrezzata con tavoli, panchine, camino e addirittura un lavandino con tanto di rubinetti: azzurro e rosso (per l'acqua calda e fredda?) dove ci fermiamo per una pausa.
Guardando verso Ovest, ammiriamo l'ampio versante del Passo San Marco, mentre alle nostre spalle si apre il caratteristico intaglio del Passo San Simone al culmine del sentiero 115 che seguiremo ancora per un po' per poi abbandonarlo ad un bivio contrassegnato da un cartello in legno indicante "Monte Cavallo" e posto su un masso.
Il sentiero ora si sviluppa sulla nostra destra lungo un bel traverso a tratti bagnato perché in ombra e a tratti coperto dalle radici di una fitta macchia di mughi che intralciano leggermente il cammino che contorna le pendici della piramide sommitale per portarci pian piano sullo spallone "del nostro Cavallo".
La vista della cima ci accompagna già da parecchio, ma finalmente ora è proprio qui davanti in bella vista con i suoi ultimi 150 metri circa di erta salita che affrontiamo ormai con sicurezza; ad ogni passo la Croce è più vicina, ma sembra non arrivarci mai anche se Gigi assicura che alle 11,30 saremo in vetta e pertanto continuiamo tranquilli.
Arriviamo addirittura con 4 minuti di anticipo e la fatica è subito ripagata dal panorama superbo, infinito, fantastico.
Il Valletto, il Ponteranica, il Disgrazia, il Bernina, il Cengalo, il Badile, il Diavolo-Diavolino, il vicino Pegherolo e tantissime altre cime a perdita d'occhio.
Si ricorda con sana nostalgia che vent'anni fa il nostro giro passava dalla cima Siltri, Forcella Rossa, passo San Simone, ecc., ma nulla ci vieta di godere di questa giornata limpida, soleggiata e calda che ci regala un paesaggio altrettanto luminoso e unico.
Dopo la meritata sosta e le abituali foto di rito, scendiamo con attenzione ripercorrendo lo stesso itinerario; il sentiero nel frattempo si è asciugato così da sembrare più facile e quindi cerchiamo il posto migliore per pranzare.
Alla fine scartiamo l'idea di mangiare la taragna al ristorante perché arriveremmo un po' tardi, soprattutto per chi è abituato a mangiare a mezzogiorno in punto, pertanto ci fermiamo alla baita attrezzata, la "Dossello", dove è piacevolissimo crogiolarsi al sole caldo.
Nonostante siamo ormai a ottobre è ancora tutto molto verdeggiante da far sembrare che l'estate voglia rimanere a farci compagnia ancora a lungo; anche le mucche ringraziano, felici di pascolare ancora all'aperto.
Ripercorrendo il bosco si sente il profumo dei funghi che sicuramente non mancano, così come non mancano i fungaioli allo loro ricerca, come dimostrano le tantissime auto parcheggiate, salendo già da Mezzoldo, lungo la strada ai bordi dei boschi (per noi solo Arturo il più fortunato ne trova due striminziti).
Nel giro di un'oretta siamo alle macchine e già si sente il traffico rumoroso verso il Passo San Marco, mentre nel nostro giro abbiamo incontrato si e no 10-12 persone tra escursionisti, moto-ciclisti, allevatori e alcuni addetti alla sistemazione della carrareccia fra cui un piccolo, forte, autentico montanaro.
Del resto il nostro itinerario non è proprio una passeggiata, in particolare nella parte alta del percorso dove sono presenti alcuni tratti impegnativi.
Se non siamo arrivati in tempo per la taragna, non può comunque mancare alla Genzianella la sosta caffè, birra, patatine e pistacchi per condividere e chiudere la giornata in felice compagnia per di più allietata da una strepitosa fisarmonica che ci regala musica e allegria.
Adesso cosa vuoi che sia quella poca coda trovata da San Giovanni Bianco!?

Dislivello 1000/1100 metri circa.
Tempo totale 6 ore circa.

Alla prossima!




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