6 febbraio 2021 - Monte Molinasco metri 1179

Dopo tanto, tanto tempo di stop forzato per la circolazione indesiderata del malefico virus che molto male ha fatto a tutti, ora siamo in zona gialla e ci è permesso circolare nella nostra regione, sempre con le dovute precauzioni: non sembra vero!
Proviamo quindi ad avviare questo anno con una bella gita che ci sembra anche la più adatta, date le condizioni attuali di meteo e di neve: sì perché, mentre eravamo costretti a casa lei, la neve, è scesa abbondantemente, molto abbondantemente.
Quindi per questa ragione abbiamo cambiato la destinazione programmata per il 6 febbraio, Le Podone, riservandoci di effettuarla più avanti.
Partiamo quindi da San Pellegrino all'inizio della media Valle Brembana e ci incamminiamo per le sue contrade transitando da Frasnito proseguendo per Aplecchio dove si trova una graziosa chiesina con una particolare scultura della Trinità.
Ci alziamo ancora un centinaio di metri per località Vetta alle Grotte del Sogno da dove si ammira il bel panorama sottostante nonostante il cielo sia un po' umido.
Un leggero spuntino e ci addentriamo nella stretta valle del torrente Boione che si fa sentire fin da subito con lo scrosciare delle sue acque limpide.
Il fondo valle ci meraviglia con i mille rivoli spumeggianti e le allegre cascatelle: ci verrebbe voglia di risalire il torrente, chissà da dove viene nascosto da salti e curve strette; foto a questa pozza a quell'altra più bianca e quanto bel muschio, segno che qui è fresco anche in estate.
A malincuore abbandoniamo l'acquedotto e le sorgenti e passiamo il bel ponticello ad arco in pietra che scavalca il torrente e risaliamo l'altro versante della valle per arrivare ad Alino, graziosissimo borgo sorto in una posizione aperta e molto panoramica.
Sono passate due orette dalla partenza e appagati da queste bellezze naturali qualcuno pensa che sia finita l'escursione: NO!
Il tempo è sempre nuvoloso ma tiene bene quindi avanti tra asfalto e sentiero.
Una fioritura di ellebori a perdita d'occhio ci costringe ad osservare tutto il fianco del monte: su e giù, semplicemente incantevole ed esagerato.
Incontriamo quindi un bosco "nero", dove la luce filtra a fatica, silenzioso e ci sentiamo come i sette nani immersi in un'atmosfera magica.
Giunti a Cà Boffelli un componente del gruppo decide di fermarsi ed aspettare il nostro ritorno dalla vetta: a causa di questa lunga sosta forzata manca allenamento un po' a tutti.
Poco dopo superato delle belle villette si arriva all'incrocio per Sornadello con la nostra via e sorpresa, troviamo ancora parecchia neve che pestiamo con la massima goduria per dieci-quindici minuti nel mistero vaporoso della nebbia fino alla particolare croce di vetta.
Purtroppo, non abbiamo il piacere di ammirare il panorama che sappiamo molto bello: il corso del Brembo con a fianco i laboriosi paesi della Valle e i vari monti con verdi ampi pascoli: peccato-
Ritorniamo passando per il rifugio Alpini di San Giovanni Bianco per pranzare a Cà Boffelli e finalmente il cielo schiarisce leggermente.
Ora ci vuole un dito di vino ed un goccio di mirto per riattivare le forze.
Da Alino per altro sentiero scendiamo direttamente al centro di San Pellegrino, costeggiando il Brembo arriviamo alle auto concludendo la prima uscita certamente molto soddisfatti.

Partiti poco prima delle 9 arriviamo a Mozzo verso le 16.
Dislivello circa 900 metri.
Bene la prima, avanti la seconda.

Alla prossima.

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