9 ottobre 2021 - Tentativo allo Zucco Barbesino m 2137

Difficile rispettare il programma escursionistico quest'anno; dopo le prime uscite ci si ferma per nuove restrizioni Covid 19 e quando si riparte bisogna riprendere l'allenamento, quindi, è necessario adattare le escursioni alla nuova situazione mantenendo qualche uscita del calendario, magari cambiando data, ma altre sono state decise di volta in volta così come quella di oggi allo Zucco Barbesino.
Inizialmente volevamo salire la Cima Redondo sopra gli Spiazzi di Gromo (Val Seriana), ma nel ritorno nel pomeriggio avremmo trovato le strade chiuse per il passaggio dei ciclisti del giro della Lombardia; meglio cambiare valle dove il passaggio avviene prima e le strade saranno libere per il rientro a casa.
La scelta è lo Zucco del Barbesino metri 2100 circa che sappiamo bella e intrigante ma non difficile nel gruppo dello Zuccone dei Campelli in alta val Brembana al confine con la Valsassina.
Anche le previsioni meteo ci rassicurano: nuvolo la mattina tendente al miglioramento.
Sabato ore 7,00 partenza da Mozzo per Valtorta, ma arrivati al parcheggio ci accolgono nuvoloni bassi, grigi e carichi di umidità.
"Se piove io non parto nemmeno" dice qualcuno, ma qualcun altro è sicuro che sopra (in vetta?) c'è il sole. In autunno sono tipiche le velature fino a tarda mattina, il sole si sveglia piano e appare tardi perciò ci avviamo su carrareccia fiduciosi che l'umidità resterà a terra o si solleverà asciugandosi nell'aria.
Più saliamo però e più sembra che questa situazione non cambi, anzi aumenti, ma nessuno se ne preoccupa: si va, si va, perché è comunque bellissimo camminare anche nelle nuvole, è più intimo, più silenzioso, magico.
Cadono delle gocce, ma è l'umidità condensata sulle foglie, niente di più.
Più ci alziamo di quota più sembra di entrare direttamente nelle nuvole tanto che improvvisamente ci troviamo agli impianti alti diretti al bivio per lo Zucco del Barbesino, ma è evidente che oggi è impossibile salire: non si vede niente, le rocce sono bagnate e non vogliamo assolutamente rischiare, quindi giriamo a destra verso il rifugio Lecco che è lì a cinque minuti.
Decidiamo di sostare e bere qualcosa di caldo al caldo e data l'ora ci sta anche la colazione: Bepi addirittura con tre fette di torta supera Gigi, il che è tutto dire.
Conviene tornare perché qui ormai il meteo non cambia più e nemmeno la rifugista si sbilancia sulle previsioni: chissà cosa dice il barometro e anche se venisse bello alle due sarebbe troppo tardi.
Capita qualche volta la giornata uggiosa che ti ferma quindi con filosofia facciamo dietro front.
Nonostante l'umidità persista, a volte leggera a volte più vaporosa, abbiamo incrociato diverse persone dirette al rifugio.
Dovevamo festeggiare la promozione di Luisa, ma al parcheggio non c'è riparo e qualcuno ha è la brillante idea, dato che è appena mezzogiorno, di gustare un buon piatto di polenta taragna in un locale che ben conosciamo.
Però è appena mezzogiorno e quando arriviamo nei pressi di San Pellegrino troviamo rallentamenti intensi, carabinieri e volontari ad ogni incrocio di strada, pronti alla chiusura perché i corridori non sono ancora passati.
Polenta alle 14,30 ma a qualcuno, nel frattempo, è passata la fame ma la serena, bella, simpatica compagnia rimane sempre.
Ci salutiamo con la promessa di fare al più presto sia il Redondo che il Barbesino perchè siamo molto curiosi di salire queste cime.
Dislivello 800 metri circa, cammino totale 4 ore circa, passi 25000?? (quando Gigi ha avviato il suo strumento era già passata mezz'ora dalla partenza!!).
Inutile dire che in pianura era soleggiato e guardando verso i monti si vedevano ancora nuvole, nuvole, segno che la situazione lassù era ancora la stessa della mattina.
Questo ci consola e appaga soprattutto chi voleva arrivare solo al rifugio e non pensava alla cima, ma… ci rifaremo!!!


Alla prossima!



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