11 Gennaio - Sentiero Papa Giovanni XXIII (primo tratto)

Cominciamo il nuovo anno con una semplice e facile escursione, come sempre all'inizio di un nuovo periodo per riabituarci al ritmo montanaro ben sapendo comunque che ogni volta possiamo scoprire delle bellezze impensate, anche sui sentieri collinari vicini a noi. Eccoci quindi ad affrontare niente meno che "Il sentiero di Papa Giovanni XXIII" il nostro "Gioanì", quello che il piccolo Angelo Giuseppe Roncalli percorreva quando si recava a studiare al collegio di Celana a Caprino Bergamasco dalla sua casa natale di Sotto il Monte.
Il sentiero è stato voluto ed inaugurato nel 2000 e riqualificato nell' ottobre 2015 con l'aiuto del CAI-BG che ha messo i cartelli segnaletici per indicare ai viandanti il percorso corretto.
Il tragitto è lungo 15 km fino alla canonica di San Gregorio dove il piccolo Angelo la sera andava a dormire, passando da Carvico, Villa d'Adda, Pignone, Faida, Cà de Rizzi, dove Angelo si fermava a salutare la zia e via via Pontida, Caprino Bergamasco al bellissimo collegio di Celana, fondato dal Cardinale Borromeo dove oggi c'è un piccolo museo e una bella Pala di Lorenzo Lotto.
Noi abbiamo deciso di percorrere questo mitico-mistico-meditativo percorso in due tappe, la prima proprio in questa uscita di inizio attività.
Partiamo da Sotto il Monte, ma per la scalinata-Via Crucis al colle San Giovanni, monte Canto e discesa a Pontida-Cà de Rizzi dove incrociamo il sentiero originale, ed in senso inverso alla logica partenza consigliata dagli ideatori, percorriamo ad anello le orme del nostro amato Papa buono per tornare a Sotto il Monte, paese natale.
Ci piace molto ricordare un suo tenero umano pensiero dell'epoca: "Quando nostro padre mi accompagnò verso i boschi di Faida verso Villa d'Adda e là mi lasciò proseguire solo verso Pontida, dove sta la casa di nostri zii di Cà de Rizzi per andare poi di là in Celana come caldo forese, trovandomi lì solo, nel bosco, ed al freddo, piansi ripensando al tepore della famiglia appena abbandonata".
Questo nostro percorso tra sentieri e sterrate ancora ricoperte da molte foglie secche, oggi in buonissime condizioni, ci ha permesso di fare una piacevolissima escursione con una temperatura fresca la mattina e via via sempre più tiepida fino a scaldarci durante la pausa pranzo.
Peccato che l'ultimo tratto del sentiero che probabilmente all'epoca era proprio solo campo o bosco o prato, ora sia per buona parte coperto d'asfalto perdendo così un pò di quella magica atmosfera che il pellegrino cerca in questo suo camminare, magari meditando sul valore di cose vissute e ormai dimenticate.
Siamo partiti alle 8,30 da Mozzo compiendo il nostro giro in circa cinque ore e mezzo, sosta compresa.
Dislivello circa 600 metri.
Dopo un ottimo caffè ritorniamo a Mozzo alle 15,30 con la gioia nel cuore per la bellissima, ottima, eccellente giornata e con la voglia di percorrere l'altro tratto del sentiero che ci porterà a San Gregorio.

Alla prossima.

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