Sabato 24 Marzo - Pizzo Spino mt 960

Rimanda, rimanda aspettando il momento buono per effettuare questa escursione e finalmente dopo un mese esatto dalla programmazione riusciamo a farla.
Partiamo da Mozzo alle 7,30 in quanto non c'è molta strada da fare e arrivati a San Pellegrino - Pregalleno iniziamo la nostra ascesa al Pizzo Spino, neanche mille metri di quota (m 960).
Il Pizzo è proprio uno Spino; si presenta da questo lato assai verticale anche se il sentiero che prendiamo il 594, inizia con qualche traverso di modesta pendenza prima di imboccare la Valcava: una stretta, profonda e piacevole valle con andamento leggermente ondulato.
Ci accompagna la dolce melodia dell'acqua del ruscello che attraversiamo qualche volta prima che la valle si allarghi nella parte alta.
Superiamo un rudere completamente abbandonato (è la vecchia baita bassa della Valcava) e arriviamo alla "Signora Baita Alta di Valcava" posta sotto la Corna Pedezzina dove si domina la valle in tutta la sua lunghezza, tagliata al fondo dalla statale della Val Brembana per poi risalire diritta sul monte Zucco.
Un simpatico gruppo di capre ci guarda con curiosità ed anche un camoscio col piccolo un po' spaesati stanno brucando la nuova fresca erbetta.
Si prosegue sotto la Corna Maria e la Camozzera: bellissime e si arriva al Colle (di Bracca) mt 990 che è il punto più alto del nostro percorso per poi scendere aggirando il cocuzzolo.
Superiamo alcune baite e pascoli fino al Rocòl di Ciarèk: più che Rocòl sembra una reggia con tanto di recinzione, cancello, vialetto ecc., ecc.
Numerosi capanni da caccia costeggiano i sentieri e sorpresa anche una graziosa casetta con bella vasca rotonda per pesci - Si chiama "Cà Fontana Granda".
Proseguiamo sempre sul nostro sentiero 594 arrivando su una larga e comoda cresta per buona parte completamente priva del manto erbosa (tratto rompi- fiamme creato per sicurezza dalla forestale) che in sali-scendi seguiamo verso sud per risalire velocemente il Pizzo Spino ben visibile e ormai vicino: manca solo l'ultimo strappetto.
Nonostante la quota relativamente bassa, dalla cima lo spettacolo è sorprendentemente meraviglioso: non ti aspetteresti che una quota così bassa ti possa regalare viste così interessanti sulla Valle Brembana, la valle Serina, l'Alben, l'Arera, il Menna e il Giogo.
Per il ritorno siamo un po' indecisi se prendere il sentiero direttissimo che porta a San pellegrino in circa un'ora perché troppo presto e… troppo ripido, perciò optiamo per il bellissimo sentiero che scende velocemente e completamente nel bosco ed in un attimo siamo a Pregaroldi (Bracca).
Il tempo di un caffè e poi proseguiamo per Tessi di Spino al Brembo, mantenendoci abbastanza in quota, ma via via il sentiero scavalca un paio di vallette e diventa più impegnativo, fino al fondo valle vero e proprio sopra lo stabilimento della San Pellegrino.
In poco tempo siamo sotto il cavalcavia della statale e quindi alle macchine.
Escursione bella, sorprendente, selvaggia e intima nella prima parte, per niente banale per i suoi strapiombi, ma anche rilassante per le gialle-azzurre e ampie fioriture primaverili e ancora con tanti tantissimi ellebori: in una parola gradevolissima.
Dislivello 750 metri più qualche su e giù - tempo impiegato circa 5,30/6 ore - sentieri ben tenuti ed in ottimo stato: complimenti ai locali orgogliosi delle loro montagne.
Anche noi guardiamo il nostro Pizzo di oggi e… pensa un po' dov'eravamo.
Sicuramente ogni volta che passeremo per la strada della valle alzeremo gli occhi su questo cima: non potremo più ignorarla.

Alla prossima.




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