14 - 15 - 16 Settembre - Sentiero attrezzato Campanili del Latemar

Una settembrina superlativa, tre giorni nelle splendide Dolomiti della Val di Fassa.
Eravamo decisi a tornare in questi luoghi e da tempo si pensava al modo migliore di soddisfare le aspettative di tutti; indovinata quindi la scelta di soggiornare in albergo, addirittura nel centro del paese di Soraga, favorendo così diverse scelte escursionistiche/turistiche.
Un gruppo parte da Mozzo venerdì mattina ed approfitta subito della buona giornata e comincia ad acclimatarsi facendo una escursione verso il Passo San Pellegrino al rifugio-ristorante Fuciade (giusto in località Fuciade) per gustare un pranzetto tipico trentino, per poi con calma nel pomeriggio approdare al nostro albergo dove si può usufruire di piscina e terme rilassanti.
In serata poi, arriva il resto del gruppo partito a metà giornata e tutti ci accomodiamo alla tavola per la cena nell'accogliente hotel.
Per bene, dopo cena definiamo il programma del grande giorno, quello del sabato 15 settembre, che vedrà quattro persone del Gruppo impegnate lungo la "Ferrata dei Campanili del Latemar".
Alcuni si fermeranno in paese per assistere alla festa "Desmonteada de Soraga", ovvero il ritorno a valle del bestiame dai pascoli e dalle malghe dei monti con l'imponente sfilata di carri e bestiame fantasiosamente addobbati; quindi gran festa di colori con gruppi folkloristici e bande musicali, aperitivi, mercatini, balli e ovviamente cucina locale che si prolunga per tutta la giornata.
Altri saliranno al rifugio Torre di Pisa a oltre 2600 metri nel gruppo del Latemar, mentre altri ancora decidono per un sentiero ad anello a quota più bassa e godersi il panorama in maniera più intimamente e in tranquillità.
Sono una delle quattro persone che percorreranno la ferrata dei Campanili; partiamo dall'albergo poco prima delle 7,00 e con la macchina saliamo a Pampeago sino all'arrivo della funivia Latemar 2015, incerti sulla possibilità di parcheggiare in quel luogo anche se le varie relazione lo danno per possibile: forse rischiamo la multa.
Ci avviamo su pista fino al rifugio Passo Feudo dove il tracciato diventa sentiero (516) e pian piano dagli ampi pascoli ci si inerpica decisamente fra gradoni, ghiaietta e rocce nere vulcaniche (un po' scivolose all'ombra) fino al rifugio "Torre di Pisa" appollaiato su un ampio balcone roccioso a 2671 metri.
In giro c'è solo uno dei rifugisti che alla nostra richiesta ci informa che ci vogliono 5 ore per compiere il nostro giro.
Dopo brevissima sosta procediamo in mezzo a torrioni di varie sagome fra cui ne spicca uno esattamente a forma di torre pendente come la famosa Torre di Pisa (da cui il nome del rifugio).
Si scende di un centinaio di metri contornando la testata della Valsorda ai piedi di belle cime e si risale alla Forcella dei Campanili a mt 2612 dove comincia il nostro vero giro: stiamo per affrontare la ferrata "Campanili del Latemar" per cui indossiamo imbrago, casco e facciamo un respiro profondo: sento il cuore battere forte e l'adrenalina salire.
Via si parte.
Il primo moschettone poi il secondo, inizialmente è un lungo traverso da fare "faccia a faccia" con la roccia agganciandosi alla corda fissa ben tesa tra un fittone e l'altro.
La parte attrezzata si alterna a lunghi tratti non attrezzati e molto esposti, a salite divertenti nonché vari attraversamenti di spaccature-intagli che obbligano a superare vuoti vertiginosi regalandoti visuali paradisiache e allo stesso tempo impressionanti.
Un particolare attraversamento in discesa e strapiombante richiede la massima attenzione.
Vedo brillare gli occhi dei componenti del gruppo per la stupenda via ferrata, divertente, ma per nulla banale che si è rivelata una appagante meravigliosa sorpresa in quanto la si conosceva solo nelle relazione e nei video che circolano su internet, ma nulla in confronto ad una realtà assolutamente da vivere.
Infine, una bella discesa adrenalinica fino al Bivacco Rigatti, mt 2650, dove finisce la via ferrata.
Capogita è Maurizio che ovviamente è avanti, per vedere e indicare i passaggi; secondo è Arturo il fotografo ufficiale che immortala i nostri movimenti, la terza sono io, Anna, mentre il quarto che chiude la banda è l'altro Arturo.
Percorriamo il sentiero in un'ora e mezza, come da tabella, su roccia bella asciutta.
Rientriamo lungo il sentiero panoramico 18 che ritorna nell'ampia testata (abbastanza frequentato ora) e osserviamo il percorso fatto, visibile solo perché lassù alcune persone sono in movimento.
Ci sono ancora più di 100 metri di dislivello per risalire al rifugio Torre di Pisa ora molto affollato, dove dovremmo trovare l'altro gruppo che invece però ha preferito portarsi più sotto, al "Feudo", meno affollato.
Comunque è ora di mangiare qualcosa, le campane di mezzogiorno le abbiamo sentite due ore fa nel bel mezzo dei… Campanili.
Dalla balconata del rifugio il panorama è superbo e ci si rende ben conto dello strapiombo che separa la parte rocciosa dai pascoli.
Obiettivo meritatamente raggiunto, e come dice Maurizio, il GEM ha messo in tasca un'altra meta ambita, nientemeno che la "Ferrata dei Campanili del Latemar".
Di ritorno in albergo troviamo piacevole la piscina e le terme che ci rilassano e per un meritato riposo
Siamo davvero tutti estremamente felici per la bella ed intensa giornata; ci si racconta e si partecipa alle varie emozioni vissute tanto che per domani si potrebbe dire: "stiamo qui ancora un giorno, anche fermi o a digiuno, facciamo il bagno nel torrente Avisio, o… , ma va bene tutto, anche andare ancora a malghe o ristoranti" e infatti per i 4 del mio gruppo è proprio così.
Prima di abbandonare la Val di Fassa si visita il fiorilissimo e ridente paese di Moena con mercatini e attività turistiche domenicali e poi si va verso il rifugio Peniola dove si assaggiano ancora succulenti specialità locali.
Ebbene sì, anche Anna fedele alla promessa di ieri, si è seduta a tavola in compagnia; del resto oggi è il compleanno di Arturo e quindi un'occasione in più per festeggiare: "Auguri"!
Si torna a Moena e direttamente a Mozzo salutati al confine tra Trentino e Veneto da alcuni aerei in esercitazione che veloci e bassi sfrecciano sulla linea dell'autostrada.
Altri invece sono tornati a Mozzo visitando prima l'incantevole Lago Carezza, proprio sotto i vertiginosi Campanili del Latemar.
Una tre giorni intensa, bellissima con tempo sereno e poco nuvoloso, con temperature molto gradevoli che sarà impossibile dimenticare.
Dislivello fino al rifugio Torre di Pisa circa 800 metri; giro completo circa 1300, ma non è importante: quello che conta è la meravigliosa avventura vissuta in questo ambiente di straordinaria bellezza.

Alla prossima!




G.E.M. Gruppo Escursionistico Mozzo      E-mail: info@gem-mozzo.it