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ESCURSIONE GEM 2014 del 19 OTTOBRE
TRAVERSATA VEDESETA - MORTERONE
Abbiamo
deciso di fare questa uscita perché ben si adatta alla stagione
autunnale ancora calda, addirittura estiva. Nonostante non piova
da alcuni giorni, il nostro sentiero in alcuni punti è abbastanza
umido: è normale trattandosi di una valle stretta, scavata
profondamente tra pareti selvagge che lasciano poco spazio al sole.
La Val Taleggio, una piccola valle chiusa nel cuore delle Prealpi
Orobiche a 800 metri di quota è caratterizzata da un paesaggio
ricco di prati, boschi, acque, disegnato da una millenaria attività
agricola casearia e forestale. Ha splendidi monti che la separano
dalla Val Brembana, Val Stabina, Valtorta, Val Brembilla, Val Imagna
e Valsassina con le quali confina.
La Val Taleggio è un vero e proprio ecomuseo e propone ai
visitatori cinque itinerari specifici e noi prendiamo quello degli
ecosistemi, dedicato agli appassionati della natura, che parte dalla
scalinata nel centro di Vedeseta.
Dopo circa un'ora di cammino in mezzo al verde ed a una stupenda
fioritura di ciclamini oltre a qualche primula, pervinca ecc., ci
abbassiamo al fiume per vedere una piccola uscita di acqua ferruginosa
dal sapore spiccatamente ferroso. Dopo un'altra mezz'ora il fragore
delle cascate ci annuncia la vicinanza alle sorgenti. La curiosità
e l'eccitazione aumentano, dobbiamo scendere, traversare il fiume
e risalire il tortuoso sentiero fino a trovarci davanti alla bocca,
una caverna buia, che sputa fuori una notevole quantità di
acqua che subito diventa bianca-spumeggiante come il latte fumoso
-fùm làcc (che alcuni deformano in fumo latte-fiume
latte).
Mentre l'acqua dopo aver saltato il dirupo scorre per 10 km a fondo
valle formando freschissime pozze fino ai Seràa (gli orridi
tra val Taleggio e Val Brembana) per poi gettarsi nel Brembo a San
Giovanni Bianco, noi proseguiamo traversando diversi ponti di cui
uno veramente impressionante su una gola stretta e profondissima.
Finalmente dopo una curva il sentiero emerge su un prato e siamo
al cospetto del Resegone, dei Canti con la loro morbida linea e
in poco tempo siamo nel cuore del famosissimo e grazioso paese di
Morterone (Lecco) il più piccolo d'Italia.
Pranziamo godendoci il panorama e torniamo per la stessa strada,
non dimenticando che la maggior parte del sentiero corre su strapiombi,
ma ci consola rivedere la cascata, sentire il canto dell'acqua che
ci accompagnerà per un po' e lo scricchiolio delle foglie
calpestate.
Sensazioni meravigliose in un bosco meraviglioso.
Una escursionista ospite ha voluto immortalare tutto per mostrare
le nostre bellezze al CAI della propria città.
Il dislivello è di circa 400 metri difficilmente calcolabile
per l'andamento discontinuo del sentiero, ma per l'andata abbiamo
impiegato circa tre ore e due ore e mezza per il ritorno.
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