|
DODICESIMA ESCURSIONE GEM 2012 –CIMA MOREN (m. 2418) e RIFUGIO S. FERMO
Partiamo puntuali alle ore 6 da Mozzo verso la Val Camonica fino a Borno, dove perdiamo un quarto d'ora buono a cercare il parcheggio, perché c'erano lavori in corso.
Siccome siamo in dieci, decidiamo di fare tutti il percorso della vetta e non dividere in due gruppi come da locandina.
Siamo incerti fino all'ultimo per il meteo che prevede pioggia già da mezzogiorno, ma siamo fiduciosi e vogliosi di raggiungere la nostra meta.
Iniziamo subito su una carrareccia sconnessa che dopo diventa molto ben finita, poi su sentiero fino al bivio dell'82 A, vediamo in lontananza il lago di Lova splendente sotto il sole. Arriviamo in circa due ore alla Malga Moren dove prendiamo l'82B che risale in una valletta i verdi pascoli del versante meridionale della Cima Moren. Oltrepassiamo un recinto circolare di sassi (vecchio rifugio per le pecore) e prima di raggiungere lo spartiacque vediamo al pascolo le capre di una razza particolare (Vallesane), infatti hanno tutta la parte anteriore di colore nero, mentre la posteriore è di colore bianco.
Risaliamo il crinale panoramico che ci porta verso un anfiteatro sotto la bastionata rocciosa della Corna di S. Fermo e della Cima Moren. Ci manteniamo sul fondo della conca e poi per ripidi tornanti, in ambiente di tipo dolomitico, arriviamo alla forcella di Cresta del Goletto del Moren e adesso viene la parte più impegnativa. Alcuni passaggi su roccette portano ad una cresta piuttosto esposta e all'anticima panoramica dove si deve scendere un ripido tratto erboso-roccioso a cui prestare particolare attenzione, ma con la consueta prudenza, lo superiamo tutto d'un fiato e raggiungiamo la Cima Moren vera e propria a metri 2418.
Sono passate tre ore e mezza e purtroppo in vetta le nuvole ci avvolgono con accenno a nevischio. E' solo un attimo ma ci induce a scendere subito e passare i tratti pericolosi prima che si bagnino.
Ripercorrendo la conca prendiamo per 15 minuti una leggera pioggerella, quindi ci consultiamo sul da farsi. Sarebbe meglio tornare subito alle macchine per evitare il peggio, visto che la bellissima vetta siamo riusciti a farla, ma vuoi perché uno è curioso e vuole vedere di più, uno perché è solidale, uno per simpatia si fida del capo-gita, alla fine di preferisce portare a termine il giro accompagnati addirittura da un tiepido sole. Ci dirigiamo al rifugio SAN FERMO con chiesetta annessa, tutto carino, tipico e accogliente. Valeva proprio la pena arrivarci.
Però, come previsto, arriva la pioggia che ci accompagna per l'ultimo tratto regalandoci il tipico intenso profumo del bosco umido con la sua fioritura di svariate qualità di funghi, bellissimi solo da vedere.
Di nuovo sereno prima di arrivare a Borno così approfittiamo per fare una visitina a questo ridente paese.
A Spinone chiudiamo molto felicemente la nostra variabile ma bellissima escursione con un meritato ristoro.
Dislivello 1500 metri con 7,30 ore di cammino.
Anna Perico
Alla Prossima
|