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SESTA ESCURSIONE GEM 2012 PIZ LAGREV (m. 3164) - SVIZZERA
Partiamo presto da Mozzo, alle 5,30, per arrivare almeno verso le 8 a Julier Pass, è una uscita un po' lontana però fattibile e ben adatta sia ai ciaspolatori che agli scialpinisti.
Una bella colazione a metà viaggio e poi oltre confine, su su al Passo Maloia e ancora avanti. Poco prima dello Julier Pass c'è il parcheggio e la partenza della nostra escursione, un vento gelido ci costringe a coprirci bene ma la giornata è molto soleggiata e promette bene.
Qui di neve ce n'è e sembra abbastanza dura, ma, sempre meglio portarci dietro le ciaspole, non si sa mai. Ci avviamo sul pianoro per una decina di minuti prima che l'itinerario molto diretto, tutto in faticosa salita, ci porta verso il lungo vallone che scende dal Vadret Lagrev. Dopo qualche centinaio di metri si piega con pendenza più marcata verso la maestosa Parete Ovest del Piz Polaschin. Si traversa in direzione di un piccolo e ripido pendio, l'unico modo agevole per accedere alla parte superiore del vallone. Passato questo tratto si rimontano alcune gobbe, si perviene così alla conca pianeggiante ai piedi del Vadret Lagrev dove è situato il lago Laj Nair completamente ricoperto di neve (infatti si intravede appena).
Proseguiamo a zig zag verso la selletta che è il punto più basso della cresta a ferro di cavallo, con molta attenzione sull'ultimo traverso che è un po' precario.
Dalla selletta finalmente si vede il nostro Pizzo, in pochi minuti arriviamo alla calotta tondeggiante che è la cima sciistica, infatti i nostri scialpinisti sono lì ad aspettarci.
Mentre arrivano gli ultimi ciaspolatori, in tre, avviatisi per curiosità sulle gobbe della cresta, visto che era tracciata ed in buone condizioni, in poco tempo arrivano alla cima vera e propria. (Hanno fatto il pesce d'aprile a tutti ma specialmente a UN AMICO).
Dalla calotta lo spettacolo a 360° è a dir poco maestoso, stupendo, superbo: sull'Engadina, sul gruppo del Bernina, sul Piz Julier che si erge maestoso dall'altro lato della valle.
Nel corso della mattinata il vento è calato così possiamo ammirare il tutto con tranquillità.
La discesa per lo stesso itinerario di salita, dunque ancora massima attenzione sul traverso precario qualcuno si sente più sicuro con i ramponi dopo di ché diventa divertente, ma con le ciaspole ora perché la neve è un po' allentata.
Felici e sorridenti arriviamo alle macchine quasi in un attimo (sono le 13,30 e siamo partiti alle 8,10 circa)
Un momento di condivisione al grande bar-self service per le nostre impressioni-felicitazioni e per gli auguri di Pasqua. Si torna a casa verso le 17, la strada è trafficata ma scorrevole.
Dislivello 970 metri tempo impiegato totale ore 5,30
Anna Perico
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