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          |  SCUOLE 
              ELEMENTARI DI MOZZOPIANO DI DIRITTO ALLO STUDIO
 PROGRAMMA DI EDUCAZIONE PSICOFISICA IN AMBIENTE MONTANO (clicca 
              per la slideshow)
 
 2 - 6 maggio: escursione da Capalèr (Almenno San Bartolomeo) 
              alla Roncola S. Bernardo
 
 Dopo la felice esperienza della primavera 2015 (vedi relazione in 
              "Attività extra") con i bambini delle scuole elementari 
              di Mozzo, verso la fine dello scorso anno il nostro Gruppo è 
              stato contattato dalle maestre della scuola per valutare la possibilità 
              di continuare con questo genere di attività rivolta ai più 
              piccoli.
 Questa volta l'attività GEM nel Programma Scuole Elementari, 
              è rivolta alle seconde e alle terze con un programma ben 
              specifico e comincia il 2 di maggio con i 75 alunni delle classi 
              seconde e continua il 6 maggio con i 67 bambini delle terze classi 
              con le relative maestre, accompagnati da Ernesto, Guida Alpina del 
              Collegio Lombardo.
 In località Capalèr prima di iniziare il percorso, 
              le prime informazioni su come comportarsi, prove di cammino/movimento 
              per non sprecare fiato ed energie inutilmente, così pure 
              il controllo dello zainetto che deve avere la misura adatta e contenere 
              solo il necessario.
 Durante la salita si osservano le piante e le loro caratteristiche, 
              in particolare il castagno che sembra recuperare vigore dopo la 
              strage causata in passato da un pericoloso insetto.
 Ernesto fa osservare quanto questa pianta sia resistente, generosa 
              e caparbia e ci insegni a resistere e superare le avversità 
              della vita.
 Alle 10,30 circa, il doveroso e "indispensabile" intervallo-merenda 
              e studio dei simboli segnati sulla mappa (per alcuni misteriosa) 
              che disegna il percorso e che impegna molto i ragazzi (soprattutto 
              i più piccoli delle seconde classi, mentre gli alunni di 
              terza invece, sono partiti subito con la mappa in mano).
 Devono capire cosa è e dove è quel rudere, quel muro 
              a secco, che utilità avevano e perché le case che 
              si vedono a Carobais quasi si toccano e perché il terreno 
              doveva servire tutto per coltivare qualsiasi cosa possibile per 
              vivere, e ancora quelle santelle, quel pericolo, come sarà 
              la valletta, il selciato o quell'incrocio, ecc..
 Riprendendo il sentiero ora è più facile notare e 
              riconoscere tutti quei particolari.
 Sembrano ancora lontane la chiesa e il campanile della Roncola lassù, 
              ma la fame e il selciato (mulattiera come la chiama un abitante 
              del luogo) un po' più ripido ci portano velocemente alla 
              nostra meta.
 Si è a quota 870 metri con un dislivello compiuto di 360 
              metri: bravissimi i nostri bambini.
 Nell'oratorio della Roncola, don Andrea nostro vecchio curato ci 
              attende per metterci a disposizione il giardino per il pranzo e 
              per giocare.
 Si osserva la fuga di un orbettino fino all'uscita dal prato; alcune 
              bambine trovano un uccellino impaurito caduto dal nido e lo mostrano 
              alle maestre.
 Appena riportato al suo posto, riscaldato dall'affetto delle bimbe, 
              l'uccellino comincia ad arrampicare sul tronco tra i vari incitamenti: 
              "dai Cippi che ce la fai".
 Si continua con altre dimostrazioni pratiche su e giù per 
              il pendio, si ascoltano e si accarezzano le piante mostrando rispetto 
              e consapevolezza di appartenere ad una meravigliosa natura da conservare.
 Sembra tutto un gioco, ma è una vera lezione recepita in 
              modo diretto in un contesto reale e accattivante. Un altro esempio 
              è l'aver riportato ogni proprio rifiuto a casa dove, differenziato 
              evita di inquinare ulteriormente l'ambiente.
 Il ritorno avviene per lo stesso sentiero-mulattiera ascoltando 
              il cinguettio di uccellini e osservando pezzi di corteccia e rami 
              particolari che sembrano sculture.
 Ovviamente non si resiste a quei legnetti a quelle pietre che forse 
              fanno scintille; o forse si riuscirà a scolpire una punta 
              come facevano tanto tempo fa.
 Molto curioso è il tratto disboscato, così vuoto e 
              dove stanno ancora lavorando le ruspe: speriamo che dopo tutto venga 
              sistemato al meglio.
 Molta cortesia, sensibilità e tenerezza hanno dimostrato 
              gli automobilisti, ben disposti a fermati per consentire l'attraversamento 
              della strada da parte dei nostri ragazzi nei punti in cui il nostro 
              percorso incrociava la carrozzabile.
 Dopo questa ulteriore e bellissima esperienza, ringraziamo di cuore 
              le maestre che hanno voluto avvicinare i bambini al mondo della 
              montagna, all'Amministrazione Comunale che ci ha sostenuto, ad Ernesto, 
              la nostra preziosa Guida Alpina e a tutti i volontari del GEM che 
              hanno collaborato alla realizzazione di queste due splendide giornate.
 L'augurio è che questo tipo di attività possa continuare 
              anche negli anni a venire e che la montagna possa rappresentare 
              sempre un modello di riferimento nell'educazione delle nuove generazioni.
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