8 novembre: Colle dei Roccoli dalla Madonan della Castagna

Quattordicesima e ultima uscita GEM del 2025; due passi nel "Parco dei Colli di Bergamo" con partenza da Mozzo alle 8,30 per il Santuario della Madonna della Castagna, dove comincia il nostro apprezzatissimo giro.
Il Parco Regionale dei Colli di Bergamo si estende su un'area di circa 4800 ettari e interessa oltre al territorio del capoluogo, quello di altri 9 Comuni: Mozzo, Paladina, Valbrembo, Almè, Villa d'Almè, Ponteranica e Sorisole in direzione della Valle Brembana; Torre Boldone e Ranica in direzione Valle Seriana.
Un complesso di vari colli affacciato sulla pianura sui quali sorge la "Città Alta", una varietà paesaggistica di estese aree verdi coltivate e non, che va dai 244 metri della Valle d'Astino ai 1146 metri della cima del Canto Alto nel comune di Sorisole, il tutto collegato da una infinità di sentieri.
Lasciamo le auto nel parcheggio adiacente al Santuario e prendiamo il sentiero dietro l'area pic-nic con passo lento perché subito ci soffermiamo a guardare alcune sculture particolari; piano piano tra lo scricchiolio delle foglie che calpestiamo, ci inoltriamo tra i boschi di castagne, conifere e querce, arrivando ad una struttura preposta per varie attività e dove uno scorcio ci consente di vedere il nostro monte di casa "il Gussa" e il percorso che abbiamo fatto.
Costeggiamo un muretto vicino ad un vivaio; un vecchio appostamento per la caccia con reti "la migola", una villa con torrione ed eccoci al colle dei Roccoli (metri 440) e al piazzaletto degli Alpini (incrocio con vari sentieri).
Ci fermiamo almeno un quarto d'ora a osservare il piccolo museo all'aperto realizzato dagli Alpini, che abbiamo già visto un sacco di volte, ma oggi è una giornata particolare e tutto sembra diverso.
Ci perdiamo in chiacchiere, supposizioni, ragionamenti: forse è la temperatura ancora mite che ci invita a riflettere e non il freddo pungente che al contrario ti obbliga a non stare fermo.
Torniamo per lo stesso itinerario fino al traliccio poi una "bella" scorciatoia bagnata e assai ripida che richiede un po' di attenzione, "assistiti" da un ciclista che non sa se starci dietro, superarci o cos'altro fare.
Arriviamo al commovente monumento dedicato ai Partigiani posto su un'altura verde e circondato da alberi che lo proteggono come un altare prezioso e poi proseguiamo per il santuario di Sombreno, eretto nel tardo 400 con varie aggiunte e modifiche nel corso dei secoli e che ha preso il posto di un preesistente castello (citato da Mosè del Brolo agli inizi del XII secolo).
Benché Sombreno sia un piccolo, compatto nucleo medioevale ai piedi dell'ultima elevazione del Parco ad appena 269 metri, offre un vastissimo panorama del territorio sottostante e ne approfittiamo accomodandoci sul bel terrazzamento per ammirare e commentare i cambiamenti avvenuti nel tempo: nuove strade, case, fabbriche, ecc.
Così assorti ed interessati vorremmo rimanere ancora ma, dopo le foto di gruppo scendiamo per la gradinata acciottolata contornata da piccole cappelle votive, al fondo della quale costeggiamo il parco della Villa Agliardi costruita nel 1798 per poi rientrare nel bosco per sbucare proprio a mezzogiorno alla tensostruttura per gli avvenimenti e la ristorazione del Santuario della Madonna della Castagna, dove gli amici che non hanno partecipato alla passeggiata, hanno preparato tavoli e cibarie per tutti.
Ottimo!
Il fornelletto di Renato che le "Pink" sfruttano subito, scalda le pizzette per l'aperitivo: che bella sorpresa e che bella riuscita!
Ordine tassativo a Gigi che sta preparando il vin brûlé: "fermo!", non accendere la pentola finché non abbiamo dato fondo a tutto: panini, formaggi, dolci, ma... proprio tutto.
Certamente è un momento di vera, naturale cordialità e condivisione amichevole di lunga durata che vogliamo mantenere; complice di tutto è anche una giornata gradevole ed il luogo sacro, intimo, immerso nel verde ai margini del bosco con tappeti di coloratissime foglie che ci permettono di chiudere l'anno escursionistico nel migliore dei modi.
E per finire proprio del tutto un buon caffè al Centro Sociale di Mozzo.

Tempo impiegato: quello necessario per una rilassante passeggiata e il dislivello non conta.

Alla prossima escursione… 2026!!




 

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