12 aprile: Resegone quota m 1700 circa
e giro ad anello
In programma il 22 marzo, rimandata al 29 marzo ma, al
momento della partenza piove, increduli ricontrolliamo le previsioni
meteo, che fino al venerdì sera erano belle e scopriamo
che sono cambiate: è subentrata una perturbazione che durerà
almeno fino alle ore 12, pertanto annulliamo l'uscita e pensiamo
già alla prossima del 12 aprile all'Alben.
La settimana che porta al 12 aprile è soleggiata e piacevole
e lo sarà fino a sabato, poi da domenica tornerà
mal tempo, ma purtroppo una serie di eventi impediscono la partecipazione
a parecchi nostri soci.
Rimaniamo solo in quattro e su consiglio dell'esperto Gigi, considerando
che nel canalone dell'Alben c'è ancora molta neve, decidiamo
di recuperare il Resegone pensandolo più adatto al momento.
Partiamo da Mozzo alle 7,30 per la valle Imagna e arrivati a Brumano
dal parcheggio osserviamo bene il muraglione del nostro Resegone:
sembra pulito, solo qualche striscia di neve.
Ci avviamo su sentiero tra varie casette e prati verdissimi di
erba tenera punteggiati dal giallo intenso dei coloratissimi fiori
di tarassaco e già ci rallegra il cuore.
Dopo un quarto d'ora abbandoniamo il sentiero di sinistra che
fa il periplo del gruppo del Resegone e proseguiamo passando davanti
ad una vasca ed a una struttura dell'acquedotto che per il troppo
pieno, lascia scorrere acqua freschissima; entriamo nel bosco
e l'occhio corre tra gli alti fusti delle piante dove filtra luce,
ma allo stesso tempo le parti superiori sono coperte da piccolissime
gemme.
Che bella sensazione: non del tutto passato l'inverno e appena
cominciata la primavera.
Sosta al rifugio Resegone che in bella posizione ci mostra tutta
la testata della valle Imagna con I Canti, il Grassello, ecc.
Proseguiamo nel bosco per un'oretta e cominciamo a calpestare
neve e appena all'aperto ci si presenta una bella parete alquanto
innevata.
Sorge qualche dubbio, siamo senza ramponi, ma proviamo comunque
a salire per un bel po' tra il gran movimento di persone che salgono
e già scendono informandoci che l'ultimo tratto è
molto ripido con neve dura e a volte molle data la stagione, sì
si potrebbe salire anche senza ramponi, ma la discesa è
molto pericolosa.
Diverse versioni dunque e ognuno dice la sua.
Osserviamo le progressioni difficoltose delle persone che si precedono;
il cielo si è velato e improvvisamente arriva una fitta
nebbia che ci avvolge nel suo vapore.
Restiamo immobili a guardare in su, poco sopra di noi la Croce
che è invisibile, sembra darci un suggerimento: non siamo
degli sprovveduti, conosciamo questa salita, ma ogni volta bisogna
valutare le condizioni del momento per cui
dietrofront!
Pensiamo di allungare il percorso verso il Passo Olino e alle
sorgenti del Forbesete (sembra una festa dal continuo flusso di
escursionisti e velocisti) e ritornare al rifugio Resegone passando
dal Palio sul percorso dove sono posizionate le strutture che
una volta servivano per la produzione della calce, la famosa "Calchera"
e del carbone "Ol Pojàt" che ci hanno molto incuriosito
ed interessato, specialmente Marco.
Il bosco è sempre bello, è un amico in più
e in questo versante si vedono ancora molti ellebori in piena
fioritura.
Nei pressi del rifugio dove volevamo sostare per pranzo (e sono
le 13,45) c'è molto vento che interferisce sulla digestione
quindi ci abbassiamo ancora un po'.
Con tranquillità e rilassatezza ci godiamo il meraviglioso
panorama e chiacchieriamo con i simpatici Pasquina e Mauro dell'azienda
agricola.
Tutto fila liscio fino alla Dalmine-Villa d'Almé, chiusa
per lavori, e tutti gli accessi intasati rallentano il rientro.
Un rinvio, un quasi annullamento e una quasi cima: ah, questo
Resegone!!
Ottima giornata e bella appagante escursione, comunque, anche
senza raggiungere la vetta e
pochi ma buoni!
Dislivello circa 900 metri.
Ore di percorrenza effettive circa 5,30 ore.
Alla prossima!