12 luglio: Passo Dordona - Bocchetta
dei Lupi - Passo di Porcile (da Foppolo)
"Laghi di montagna, pietraie
assolate, marmotte, trincee di seconda linea della Prima Guerra
mondiale e prati in fiore" è quanto descritto nella
locandina che illustra il giro ad anello che parte da Foppolo
per salire al Passo Dordona, quindi alla Bocchetta dei Lupi e
infine al Passo Porcile: verissimo, è proprio così!
Si parte da Mozzo alle 6,30 perché le previsioni meteo
indicano le solite precipitazioni verso le 15, quindi anticipiamo
l'orario mattutino per assicurarci la buona riuscita dell'escursione
e verso le 8 iniziamo il nostro cammino.
Fiancheggiamo il torrente Foppolo che abbandoniamo presto per
inoltrarci dolcemente nel bel mezzo di fioriture che caratterizzano
i prati in piena estate.
Il sentiero entra poi nel fresco del bosco per una bella mezz'ora,
attorniato da una infinità di mirtilli (quasi maturi) che
formano un tappeto a perdita d'occhio e si dirige verso il Passo
Dordona metri 2063, punto di accesso al Parco delle Orobie Valtellinesi
dove si trova un tratto della linea Cadorna, la famosa trincea
di seconda linea della Prima Guerra mondiale.
Il panorama si apre su un'ampia vallata (la Val Madre) dove sorge
il rifugio Casera Dordona, seguiamo la sterrata che collega Foppolo
e poco prima del rifugio prendiamo il sentiero di sinistra sempre
più nel bel mezzo di fioriture che variano da margherite
a piccoli cardi, non ti scordar e tante altre specie.
Non è difficile scorgere con la sua bella corolla gialla
anche l'arnica e niente meno che qualche raro filo di nigritella,
quasi invisibile tra l'erba, ma così profumata da richiamare
l'attenzione.
Lasciamo il piccolo laghetto (Piodèr o Vallocci) e su,
su, seguendo quello che resta di una gradinata franata sicuramente
per la violenza delle intemperie, fino ad arrivare alla Bocchetta
dei Lupi (metri 2316), uno stretto passaggio che scende nella
Valle dei Lupi, appunto, in modo abbastanza ripido direttamente
verso i laghi del Porcile.
Questo versante si presenta piuttosto nuvoloso e ventoso, ma ogni
tanto qualche raggio di sole illumina i bellissimi laghetti creando
un'atmosfera del tutto particolare.
Vista la situazione, si decide di percorrere il sentiero di mezza
costa nel versante nord del gruppo Cadelle, senza scendere a contornare
i laghi: non è il momento di rischiare qualche temporale.
Si tratta questo di un lungo traverso tra pietraie e macchie di
rododendri, quindi con un ultimo sguardo voltiamo le spalle ai
laghetti, ora scuri e affrontiamo l'ultima salita che porta ai
2290 metri del Passo di Porcile: "Anna, ti do 30 minuti per
arrivare al Passo (incita il Gigi) dai!", praticamente è
l'indicazione scritta sul cartello segnalatore, ma forse è
stato d'aiuto visto che Anna ne ha impiegato solo 20.
Anche il Passo di Porcile è uno scavalco tra le provincie
di Bergamo e Sondrio, tra la Valtellina e la Val Brembana, punto
di incrocio tra il Monte Valegino (m 2415) e il monte Cadelle
(m 2483) che svettano sulle pietraie sottostanti.
Rientriamo quindi nelle Orobie Bergamasche e iniziamo il lunghissimo
percorso di rientro a Foppolo, caratterizzato in gran parte da
ininterrotte pietraie come se Giove si fosse divertito, non si
sa quando, a fulminare le parti finali delle montagne e farle
cadere un po' qua e un po' là sui due versanti.
Mezzogiorno è già passato per cui contiamo di sostare
per il pranzo presso una baitella mezza diroccata ad una ventina
di minuti dal Passo, invasa da ortiche e rabarbaro selvatico,
tanto che alcuni di noi trovano spazio sul solido tetto in piode
Il cielo è più splendente su questo versante, salvo
qualche nuvolone sul Montebello che non ci preoccupa più
di tanto perché basta ormai poco più di un'ora alla
fine del percorso, anche se poi scopriamo il sentiero (201) piuttosto
sconnesso dopo le tante piogge, tanto da richiede più attenzione
e quindi più tempo.
Si oltrepassa un'altra baitella passando in mezzo ad un campo
di rabarbaro selvatico che ha comodamente preso possesso di tutto
il circondario.
Piano piano lasciamo la parte selvaggia ma estremamente affascinante,
accattivante e caratteristica di questa escursione per rientrare
nel bosco; anche il sentiero avvicinandosi al termine è
ormai "da passeggio", non prima di attraversare il ponticello
che scavalca il torrente Foppolo sul quale il gruppo fa bella
mostra di sé per poi in pochi minuti sbucare alle auto.
Per diversi partecipanti si tratta della "prima" di
questa escursione che ha entusiasmato moltissimo sia per la bellezza
selvaggia delle montagne attraversate che per l'ampiezza delle
vallate, così come per la bellezza naturale delle fioriture,
dei prati e della pace che si percepisce in questi luoghi.
Come sempre prima del rientro la classica sosta caffè (anche
birra) per sigillare un'altra ottima escursione con gli amici
di un gruppo favoloso.
Viste le caratteristiche del percorso, bene abbiamo fatto a spostare
l'escursione dalla data programmata (5 luglio) ad oggi quando
le previsioni meteo davano tempo davvero incerto: sarebbe stato
proprio un bel guaio incontrare qualche perturbazione.
Dislivello circa 1050 metri in 6,30 ore circa totali.
Alla prossima!