21 giugno: Rifugio Balicco - Bocchetta
Piedevalle (giro ad anello da Rifugio Madonna delle Nevi)
Consultando vari siti per
le previsioni meteo non si riesce bene a capire come sarà
la mattinata però tutti concordano sulla situazione pomeridiana:
precipitazioni-temporali verso le 16.
Partenza da Mozzo alle 7 sotto un cielo "velato" e afoso
per Mezzoldo, alta Val Brembana e ci fermiamo nei pressi del rifugio
Madonna delle Nevi-Genzianella, dove lasciamo le auto e iniziamo
la nostra escursione.
Costeggiamo il torrente per cinque minuti prima di inoltrarci
nel bosco, fresco, lungo un bel sentiero che si snoda lungo una
salita molto ripida che toglie il respiro, dove ogni tanto si
devono scavalcare anche dei tronchi, ma che permette di guadagnare
quota velocemente.
Usciti all'aperto il sentiero prosegue più gradualmente
fra baite e alpeggi (Azzaredo), ma uno strato di nebbiolina ci
nasconde il panorama e anche varie persone di cui sentiamo solo
le voci e che improvvisamente sbucano attorno a noi.
Ancor più improvvisamente compare emerso da un mare di
nebbia, il rifugio Balicco, realizzato dalla Regione Lombardia
all'interno della Foresta regionale Azzaredo-Casù nel comune
di Mezzoldo, in quel tratto del sentiero 101 delle Orobie che
collega il rifugio Benigni al rifugio Dordona; rifugio inaugurato
nel 2015 e dedicato a Marco Balicco (già sindaco del comune).
Il Rifugio a quota 1963 metri è un simpatico ed elegante
edificio in legno di larice e pietra tipica locale, dotato di
moderni impianti di captazione per la produzione dell'acqua calda
ed energia fotovoltaica e strano, già molto frequentato
nonostante il tempo minaccioso alle 10,30 del mattino.
Siamo tutti un po' incerti sul da farsi, sembra quasi che voglia
piovere (già quando siamo stati qui alcuni anni fa, pioveva).
Riconsultiamo il meteo, è umidità passeggera quindi
non perdiamo tempo, ripartiamo subito per la Bocchetta di Piedevalle
passando prima dal Bivacco Zamboni posto poco sopra il Rifugio.
Il percorso è bello, vario, passa al limite delle rocce
lasciate dai ghiacciai e risale alla Bocchetta Piedevalle a metri
2112; l'umidità se ne va e ci permette di vedere un'imponente
fioritura di rododendri, ranuncoli e altri fiori dispersi in una
infinità di colori.
Dalla Bocchetta il sentiero scende abbastanza ripido alla sottostante
Baita di Piedevalle posta in una bellissima posizione, quindi
con un lungo traverso arriva al grazioso laghetto di Cavizzola,
al bivio con il sentiero per la cima Siltri e qui ci fermiamo
per la sosta pranzo: è mezzogiorno in punto ed il sole
risplende di luce e calore.
Il laghetto è proprio piccolo, ma nel contesto del panorama
è una ricchezza meravigliosa.
Riprendiamo il cammino sul sentiero delle "Casere" in
ambiente meno ripido, più dolce e rilassante dove le radure
sono ancora a riposo in attesa che l'erba cresca un pò
di più per permettere il pascolo.
Dopo la baita Casera Siltri attraversiamo uno spettacolare bosco
"lariceto" come lo chiamano alcuni locali intenti a
pranzare in una piccola costruzione (proprio sul sentiero di passaggio),
molto orgogliosi e consapevoli di tanto ben di Dio che si sentono
in dovere di accudire al massimo.
E' il loro bosco e ci sono ovviamente anche abeti e soprattutto
una disteso a perdita d'occhio di mirtilli e altro verde lussureggiante;
sembra d'essere in un film di cartoni animati con boschi surreali
perché disegnati in maniera perfetta, ma qui la Natura
supera anche le matite più importanti e si rende impareggiabile.
Arriviamo alla baita Terzera adagiata in un bel pianoro e attraversata
da un torrentello che ci accompagna canterino fino nel bosco dove
crea delle belle cascatelle.
Nel giro di mezz'ora usciamo proprio al punto di partenza di stamattina
concludendo uno dei fantastici giri ad anello di queste nostre
favolose Orobie.
Madonna delle Nevi è un luogo molto turistico, lo si vede
anche dal traffico specialmente delle moto, che salgono al Passo
San Marco a scavalco con la Valtellina.
Dopo tanto camminare, non può mancare la sosta alla Genzianella
per una fresca bibita e un caffè caldo, per meditare e
rivivere la bella giornata trascorsa in ottima compagnia. che.
"più che ottima" non si può.
Inoltre siamo stati fortunati: in quota c'è un bel accumulo
di nubi, ma al momento non piove ancora.
Dislivello 920 metri, tempo totale impiegato 6,30 ore circa.
Alla prossima!